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Direzione generale Archivi

Studium 2000

Progetto di tutela e valorizzazione della documentazione storica delle Università italiane

Il progetto Studium 2000 si è proposto come scopo il censimento, il riordinamento e l’inventariazione informatizzata degli archivi storici delle Università. Il progetto è stato promosso e finanziato dalla Direzione Generale per gli Archivi, l'Università degli studi di Padova e l’Università degli Studi di Catania, in collaborazione con le Soprintendenze archivistiche competenti per territorio e con gli Atenei che hanno aderito. Ne è seguita la realizzazione del progetto Titulus 97, che ha portato alla realizzazione di un titolario ed un massimario di scarto per gli archivi correnti delle Università italiane.

Lo staff
Coordinatrice:
Micaela Procaccia (Servizio II della DGA).
Gruppo di lavoro:
Remigio Pegoraro | Università degli studi di Padova
Michelina Sessa | Soprintendenza archivistica per la Campania
Giovanna Giubbini | Soprintendenza archivistica per l’Umbria
Angela Muscedra | Soprintendenza archivistica per la Puglia
Luigi Previti | Soprintendenza archivistica per la Toscana
Giuseppe Mesoraca | Servizio III della Direzione Generale per gli Archivi
Salvatore Consoli | Università degli Studi di Catania.

Le fasi del progetto
La prima fase del progetto, avviato nel 1999, ha coinvolto le Università di Padova, Perugia, Napoli “Federico II”, Bari e Catania, con risultati positivi sotto molti punti di vista, che sono stati illustrati nel corso della 2a Conferenza organizzativa degli archivi delle Università italiane, svoltasi a Padova nei giorni 11 e 12 novembre 1999.
Gli interventi di censimento e riordinamento degli archivi storici delle Università italiane (oltre a Padova, capofila del progetto, Milano, Firenze, Perugia, Napoli, Salerno, Bari, Palermo, Catania) sono proseguiti negli anni successivi. Sono stati avviati (e in alcuni casi completati) interventi di riordinamento e inventariazione; sono stati iniziati e quasi completati i censimenti degli archivi universitari piemontesi, lombardi, emiliani nonché dell'enorme e disperso complesso documentario dell' Università “La Sapienza” di Roma.
Nell'ambito del medesimo progetto, è stato pubblicato il Primo rapporto sugli archivi delle Università italiane, al fine di dare ampia informazione sul patrimonio documentario di interesse storico (archivi propri e archivi acquisiti) degli atenei nei quali sono stati attivati i progetti di censimento e inventariazione, con aggiornamenti e revisioni rispetto ai dati presentati in un precedente pre-print. Il volume è stato presentato a Padova nei giorni 24 e 25 ottobre 2002 alla 4a Conferenza organizzativa degli archivi delle Università italiane.

L'ampia introduzione di Maria Grazia Pastura illustra nel dettaglio il lavoro svolto e la struttura della pubblicazione, che mette a disposizione complessivamente 58 schede riferite agli archivi di altrettanti atenei, politecnici, scuole e istituti di istruzione universi­taria italiani. Le schede sono organizzate in sezioni corrispondenti alle Regioni italiane, ordinate alfabeticamente: nell’ambito di ogni regione le schede relative al capoluogo precedono quelle delle altre città, a loro volta disposte in successione alfabetica. Le informazioni e i dati riportati nelle schede si riferiscono all'archivio proprio dell'università e agli archivi “aggregati”, acquisiti a vario titolo e conservati sia presso le sedi centrali sia presso facoltà, dipartimenti, istituti, centri di ricerca e di servizio, musei, ecc. Ogni scheda riporta all’inizio le denominazioni e i recapiti essenziali dell'università di riferimento. Si apre quindi con cenni descrittivi relativi alla storia dell'università e alla storia dell’archivio. Seguono le sezioni strutturate: in quella che riguarda l'archivio generale, le informazioni sono articolate per maggiore chiarezza nelle classiche e comode partizioni di archivio storico, di deposito, corrente. Lo stesso schema di massima è stato seguito nella descrizione degli archivi aggregati e degli archivi decentrati. Brevi descrizioni delle serie sono state date ove possibile, specie nei casi in cui i dati fossero inediti. Sono state inserite talora bibliografie specifiche nel caso di archivi aggregati, istituti e centri particolari, ecc. Per la rilevazione dei dati e la redazione delle schede sono state utilizzate delle linee guida predisposte dal gruppo di coordinamento. La brevità del tempo utile per la realizzazione del lavoro, il numero e la varietà dei redattori delle schede (soprintendenti e funzionari del Ministero per i beni e le attività culturali, funzionari e dipendenti delle università, archivisti liberi professionisti, archivisti di ditte appaltatrici di servizi esternalizzati – cosiddette di outsourcing), la stessa specificità degli archivi descritti sono all’origine degli aspetti di difformità rilevabili sia nella forma che nei contenuti. Nell’ambito del lavoro di normalizzazione, svolto dal gruppo di coordinamento e dal gruppo di redazione durante l'acquisizione dei materiali e in fase di pubblicazione, si è infatti preferito mantenere la ricchezza descrittiva e informativa delle schede. Nella bibliografia delle singole schede di norma sono state segnalate le pubblicazioni specifiche relative a ciascuna università privilegiando, così come suggerito dalle linee guida, le opere relative alle vicende istituzionali e alla storia dell’archivio, e in particolare le pubblicazioni più recenti, senza pretesa di esaustività. Sono indicate in forma abbreviata le voci della bibliografia generale.In tutte le situazioni in cui sono stati segnalati interventi archivistici in corso, i dati relativi alla consistenza della do­cu­mentazione e agli estremi cronologici sono necessariamente parziali e provvisori.Nei casi in cui la documentazione di talune università risulti in parte versata o depositata presso gli Archivi di Stato, sono stati indicati in bibliografia i riferimenti alla Guida generale degli Archivi di Stato Italiani; in alcuni casi le schede comprendono informazioni non riportate nella Guida o complementari. Notizie sulla docu­menta­zione universitaria conservata in sedi diverse da quella propria o dagli Archivi di Stato – ad esempio negli archivi diocesani – sono nei cenni di storia degli archivi che aprono le schede.

Per gli aggiornamenti dei dati relativi alle singole università si rinvia alle schede presenti o in corso di pubblicazione nel SIUSA.



Ultimo aggiornamento: 24/05/2023