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Direzione generale Archivi

Gli Istituti archivistici nelle statistiche Istat 2023 (2011-2022) e anni 2021/2022 a confronto

1.417.569 metri lineari di scaffalature presenti complessivamente nei 101 Archivi di Stato e nelle 33 Sezioni distaccate, con un volume di materiale cartaceo conservato che annovera 14.973.457 documenti: sono alcuni dei dati che emergono dalle ultime statistiche culturali pubblicate dall’Istat (Istituto nazionale di statistica) nel 2023 e riferite al periodo 2011-2022. 

I dati mostrano che il patrimonio archivistico ha continuato a registrare un incremento rilevante e costante. 

  

 


Oggetto della conservazione negli Archivi di Stato non è solo il materiale cartaceo, ma anche un importante patrimonio di pergamene (1.357.972), mappe (878.016), sigilli e timbri (36.282), monete (13.422), fotografie (1.194.885), negativi (5.637.346), micro-films (593.674), micro-fiches (525.363) e audiovisivi (196.887), come rappresentato di seguito: 

 

ANNI 2021/2022 A CONFRONTO 

Nel 2022, gli Archivi di Stato hanno registrato un leggero incremento in diverse categorie di materiali conservati rispetto al 2021. Le pergamene sono aumentate di 18 unità, passando da 1.357.954 a 1.357.972. Le mappe hanno visto un incremento più significativo, con un aumento di 5.522 unità, passando da 872.494 a 878.016. Anche i sigilli e timbri sono aumentati di 14 unità, da 36.268 a 36.282, e le monete sono cresciute di 18 unità, da 13.404 a 13.422. Infine, le categorie degli audiovisivi hanno registrato un leggero aumento di 7 unità, passando da 196.880 a 196.887

Dati che indicano una crescita costante e un arricchimento del patrimonio conservato negli Archivi di Stato, riflettendo l'importanza continua della conservazione di materiali storici e culturali. 


 

I locali degli Archivi di Stato coprono complessivamente una superficie di 587.319 metri quadri e la maggior parte di essi è destinata ai depositi (308.607 mq). Il resto della superficie, a testimonianza della funzione sempre più polivalente degli Istituti, è adibito a sale studio (16.547 mq), biblioteche (9.494 mq), sale per mostre e conferenze (25.371 mq), uffici (51.570) e altri locali (191.692 mq).   

 

ANNI 2021/2022 A CONFRONTO 

Nel 2022, la superficie totale dei locali degli Archivi di Stato è aumentata a 603.281 metri quadri complessivi rispetto ai 587.319 metri quadri del 2021. La superficie destinata ai depositi è aumentata di 4.426 metri quadri, passando da 304.181 mq a 308.607 mq. Le sale studio hanno visto un incremento di 231 metri quadri, da 16.316 mq a 16.547 mq, e le biblioteche sono cresciute di 214 metri quadri, da 9.280 mq a 9.494 mq. 

Le sale per mostre e conferenze hanno registrato un aumento di 654 metri quadri, passando da 24.717 mq a 25.371 mq. Gli uffici, invece, hanno visto una leggera diminuzione di 584 metri quadri, da 52.154 mq a 51.570 mq. Infine, gli altri locali sono aumentati di 11.021 metri quadri, passando da 180.671 mq a 191.692 mq. 

Questi dati riflettono un adattamento continuo degli spazi degli Archivi di Stato per rispondere alle esigenze di conservazione e alle funzioni polivalenti degli Istituti. 


 

Nel 2022 le ricerche effettuate sono state in totale 125.800, di cui 67.233 per corrispondenza e 58.567 in loco. La maggior parte delle ricerche ha avuto finalità di studio (88.834) rispetto a quelle per uso amministrativo (36.956). 

 

ANNI 2021/2022 A CONFRONTO 

Nel 2022, il numero totale di ricerche negli Archivi di Stato è stato di 125.800. Le ricerche per corrispondenza sono state 67.233, mentre quelle in loco sono state 58.567. Le ricerche con finalità di studio hanno raggiunto 88.834, e quelle per uso amministrativo sono state 36.956
Questi dati mostrano una leggera variazione rispetto al 2021, con una diminuzione complessiva delle ricerche per corrispondenza e un lieve aumento di quelle in loco. Le finalità di studio e amministrative hanno mantenuto una distribuzione simile, con una prevalenza delle ricerche per studio. 
Gli Archivi di Stato hanno continuato a svolgere un ruolo fondamentale nel supportare la ricerca e l'uso amministrativo dei documenti, impegnandosi a fornire accesso alle informazioni e supportando costantemente la comunità accademica e amministrativa.


 

Sul fronte delle iniziative culturali realizzate dagli Archivi di Stato, si evidenzia come, nel 2022, siano state allestite complessivamente 302 mostre, con un volume totale di 30.643 visitatori, e 142 convegni. Inoltre, gli Archivi hanno partecipato a 55 mostre organizzate da altri istituti, concedendo in prestito 436 documenti. Significativa anche l’attività didattica, che ha visto l’organizzazione di 663 visite guidate nelle sedi archivistiche, con 11.481 partecipanti totali.   

 

Nel 2022, gli Archivi di Stato hanno intensificato le loro attività culturali rispetto al 2021. Il numero di mostre allestite è aumentato da 254 a 302, con un incremento significativo dei visitatori, da 23.616 a 30.643. Anche il numero di convegni organizzati è cresciuto notevolmente, passando da 83 a 142. L'attività didattica ha visto un notevole aumento, con 663 visite guidate nel 2022 rispetto alle 323 del 2021, e un numero di partecipanti più che raddoppiato, da 5.212 a 11.481. Questi dati evidenziano un impegno crescente degli Archivi di Stato nel promuovere la cultura e l'educazione. 

 


 

Nel 2022 le spese di gestione complessive degli Archivi di Stato, suddivise per Regione, vedono al primo posto il Lazio (6.878.395 di euro), seguito da Sicilia (3.826.284) e Toscana (2.706.645). 

Considerando invece la spesa media di gestione per singolo archivio, troviamo al primo posto il Lazio (1.146.399 di euro), poi Umbria (528.046) seguita da Sicilia (425.143). 

 

 

 

 


 

Nel grafico seguente, invece, sono indicati i dati di spesa media di gestione per singola presenza e per singola ricerca negli Archivi di Stato, suddivisi per regione, con il relativo confronto degli anni 2021/2022: 

Il grafico offre uno sguardo comparativo sulle spese medie associate alle presenze e alle ricerche negli Archivi di Stato relative al 2021 e al 2022. Osservando i dati, si nota come le spese medie sono calcolate per le due tipologie di accesso, evidenziando differenze sia in termini quantitativi che di distribuzione visiva.

Nel 2021, i valori si presentano con una certa omogeneità, mentre nel 2022 si percepiscono variazioni che evidenziano un mutamento nella gestione o nelle dinamiche operative degli archivi. L'uso di colori distinti per ciascuna categoria permette di confrontare immediatamente l'andamento dei costi, facendo emergere, ad esempio, se vi è stata una crescita o una riduzione delle spese medie per una determinata modalità di accesso.

Questo tipo di analisi visiva è particolarmente utile per comprendere come le politiche di spesa hanno influito sulla gestione degli archivi, riflettendo eventuali interventi di riforma o l'adozione di nuove tecnologie che hanno modificato l'esperienza dell'utente.

  


 

Un’altra statistica rilevante è quella che riguarda la vigilanza svolta dalle Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche e dalle Soprintendenze Archivistiche, un’attività fondamentale per la tutela del patrimonio archivistico. Secondo i dati rilevati dalla Direzione generale Bilancio del Ministero della Cultura, consultabili a questo link, nel 2022 le Soprintendenze hanno effettuato complessivamente 480 visite. Di queste, 149 hanno riguardato gli enti pubblici non territoriali, 11 gli archivi IPAB (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza), 161 gli archivi familiari, 54 gli enti di culto e 105 altri archivi. 

 

Visitando questo link è possibile scaricare la tavola Istat per consultare le statistiche complete, comprensive dei dati relativi ai singoli Archivi di Stato, la cui distribuzione sul territorio nazionale è sintetizzata nel grafico seguente.