Dopo i saluti di Paolo Ponzio, direttore del Teatro Pubblico Pugliese, Giovanna Bino, Ispettore archivistico onorario della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, Luigi De Luca, direttore del Polo Biblio-museale di Lecce, interverranno gli autori. A coordinare l'incontro Donato Pasculli, Direttore dell'Archivio di Stato di Lecce e Anna Gervasio, Direttrice Ipsaic - Istituto Pugliese Storia Antifascismo e Italia Contemporanea.
Il progetto è promosso dalla Regione Puglia e dal Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, ed è ideato e attuato dall'Ipsaic Istituto Pugliese Storia Antifascismo e Italia Contemporanea.
Il saggio racconta di come la Puglia, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, divenne terra di accoglienza per profughi italiani e stranieri di diversa nazionalità, in un territorio libero e in un dopoguerra anticipato rispetto al resto del Paese. Sotto il controllo degli Alleati, e con il sostegno dell’UNRRA, furono allestiti dei Centri che accolsero prima una gran massa di persone in fuga dal terrore nazista che imperversava nei Balcani e, in seguito, molti sopravvissuti alle politiche razziali e di annientamento del terzo Reich.
In questa ulteriore ricerca dell’IPSAIC sui “Luoghi della memoria” si ragiona sul loro significato, si ricostruiscono alcune sedi di permanenza dei profughi in Terra di Bari e nell’estremo lembo del Salento, si recuperano testimonianze e si presenta un inventario del ricco materiale documentario e fotografico relativo alla singolare vicenda di una comunità, quella di Santa Maria al Bagno, frazione di Nardò, che si distinse per le spontanee manifestazioni solidaristiche verso gli esuli, ancora legati alle idee di libertà, amicizia e fiducia in una nuova vita.
Nel corso dell'evento, infatti, sarà presentato l'archivio Pisacane di Santa Maria al Bagno, costituitosi nel tempo attraverso una volontaria costruzione di una memoria collazionata e consolidata con il recupero di documenti, pratiche, corrispondenza, fonti orali e foto d’archivio. Una memoria narrata, documentata, fotografata, trasmissione di un patrimonio storico e sociale, dichiarato da questa Soprintendenza di particolare interesse storico.