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Al Senato la presentazione dell’Edizione nazionale dei processi matteottiani

«Entro novembre verrà completato il lavoro di restauro, ricondizionamento e digitalizzazione della documentazione sui processi matteottiani, avviato dalla Direzione generale Archivi grazie a un finanziamento di quasi 100.000 euro. In questo modo il materiale in possesso dell’Archivio di Stato di Roma verrà reso fruibile a un pubblico vasto per consentire un approccio più rapido e approfondito alla consultazione».

Lo ha dichiarato il Direttore generale degli Archivio del Ministero della Cultura, Anna Maria Buzzi, intervenendo alla conferenza stampa Il sangue di Matteotti, il seme della Repubblica. Presentazione dell’edizione nazionale dei processi matteottiani che si è tenuta il 10 maggio 2022 presso la sala Nassirya del Senato della Repubblica.
Alla conferenza, moderata dal giornalista Anthony Muroni, sono intervenuti anche il Presidente della Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali del Senato, il senatore Riccardo Nencini, il presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato, il senatore Gianni Marilotti, e il presidente della Fondazione Matteotti, Alberto Aghemo.

Istituito dal Dicastero guidato dal Ministro Dario Franceschini in vista del centenario della morte di Giacomo Matteotti, che ricorre nel giugno del 2024, il Comitato per le edizioni nazionali, composto dall’Archivio di Stato di Roma, dall’Archivio Storico del Senato, dalla Fondazione Matteotti e dalla Fondazione Turati, intende pubblicare integralmente gli atti dei due processi intentati contro gli assassini dell’onorevole - sia quello di Chieti del 1926 che quello di Roma del 1947 - conservati nell’Archivio di Stato di Roma e quelli relativi al processo parlamentare contro Emilio De Bono, all’epoca dei fatti capo della polizia, custoditi presso l’Archivio storico del Senato.

«Il lavoro di conservazione, restauro e pubblicazione dei documenti che comporranno l’Edizione nazionale, non solo permette di accendere un faro sulle vicende storiche e sulle responsabilità che afferiscono a una delle pagine più drammatiche del Ventennio, e quindi della Storia italiana», ha dichiarato il Direttore generale Buzzi, «ma offre anche l’opportunità di tenere vivi alcuni dei valori fondativi della nostra Repubblica, come la libertà, l’etica pubblica e la memoria».

 



Ultimo aggiornamento: 28/05/2024