Il convegno di Siena si situa all’interno di una delle aree tematiche del PRIN stesso, quella in cui il termine ratio rimanda alla tenuta ordinata di libri di conti (pubblici, privati, ecclesiastici) e alla diffusione di pratiche di rendicontazione e criteri di verifica via via più dettagliati. E pone il suo focus, non tanto o non soltanto sull’evoluzione dei sistemi di contabilità tra metà XIII e metà XVI, ma anche sulle crescenti esigenze di scritturazione, documentazione e conservazione che connotano tali secoli e che si espandono dalle tradizionali scritture notarili a nuove tipologie (amministrative, contabili, fiscali), a nuove competenze e culture (quelle dei rationatores e degli uomini d’affari), a nuove logiche e modalità di conservazione e trasmissione, nonché a nuovi archivi, destinati poi a vicende contrastanti, tutte da ricostruire. La loro originaria configurazione è a oggi oggetto importante di studio, non solo per comprendere cosa ci è rimasto, la sua collocazione e la sua rappresentatività, ma anche come fonte in sé, piena di significati e informazioni sugli stessi processi di razionalizzazione, le esigenze di ordine e controllo, le forme di legittimazione e attestazione dei diritti, la gestione dei conflitti e molti altri aspetti del periodo. Archivi, scritture e sistemi contabili dunque, e in un’ottica volutamente comparativa, tra universi solo parzialmente sovrapponibili (privato, pubblico, ecclesiastico, ma anche corpi ‘intermedi’, quali corporazioni, confraternite e enti assistenziali), nell'idea che le diverse forme di contabilità, e più in generale le forme di scritturazione e di archiviazione, si adattassero a finalità, funzioni e ragioni del tutto differenti, non riducibili le une alle altre, comunque da indagare senza pregiudizi.
Ingresso libero fino ad esaurimento del numero di posti.
Archivio di Stato di Siena
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