Per decenni i fondi archivistici erano stati detenuti dalla Reggia di Caserta e almeno da vent’anni si discuteva a chi appartenessero. Ora finalmente la risoluzione dell’annosa vicenda che rappresenta il punto di arrivo di un percorso che ha visto coinvolto l’Archivio di Stato e il Museo della Reggia. L’accordo, che riconosce all’Archivio di Stato la titolarità dell’Archivio Storico pur mantenendone l’attuale collocazione all’interno dei locali della Reggia, ha come principale obiettivo quello di incrementare la fruizione di tutti gli appassionati di cultura e potenziare le iniziative di valorizzazione di questo straordinario patrimonio.
L’Archivio, con i suoi 714 metri lineari di documentazione, è costituito da un ricco complesso di nuclei documentari: pre-unitari a partire dagli inizi del XV secolo e post-unitari fino alla prima metà del ‘900. I suoi contenuti testimoniano le fasi di sviluppo industriale della provincia di Terra di lavoro (oggi provincia di Caserta) a partire dal Settecento, incluse la compravendita di terreni, la sorveglianza sui fitti e sui censi delle terre della corona. Di particolare significato la documentazione riconducibile all’Intendenza dello Stato di Caserta, creata da Carlo di Borbone nel 1750, che aveva il compito di amministrare i possedimenti reali e che si occupò di tutti i lavori di costruzione della Reggia. All’interno di questo fondo è presente anche documentazione relativa ai siti reali di San Leucio e Carditello.
“L’accordo consentirà di studiare la documentazione, completare l’inventario, proseguire con la digitalizzazione e applicare l’intelligenza artificiale per decifrare e trascrivere le scritture antiche, anche grazie a convenzioni con università e centri di eccellenza”, dichiara il Direttore generale Archivi Antonio Tarasco. “Oggi si scrive una data storica per Caserta e il Meridione tutto”, conclude il Direttore Tarasco.
“L’accordo raggiunto tra i Direttori generali Tarasco e Maffei è un esempio di collaborazione tra le diverse componenti del Ministero della Cultura. Sono certo che lo studio della documentazione, ben preservata nel corso di questi decenni, porterà vantaggio in primo luogo alla Reggia, che potrà avvalersi di nuove e diverse chiavi di lettura della storia dei complessi borbonici, che saranno restituite grazie alla redazione di nuovi strumenti di ricerca analitici e dai prossimi processi di digitalizzazione” – Gabriele Capone, Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania.
“L’acquisizione dell’Archivio Storico è una pietra miliare per la missione dell’Archivio di Stato di Caserta: la tutela e la valorizzazione di un patrimonio documentario di eccezionale valore, testimonianza delle radici storiche più profonde del territorio, rappresentano una sfida che accogliamo con entusiasmo e orgoglio. Assumiamo oggi l’impegno di restituire l’archivio alla pubblica fruizione, in linea con i valori di identità e coesione di cui è espressione”, - Fortunata Manzi, direttrice dell’Archivio di Stato di Caserta.