Si tratta dell’archivio di Vincenzo Verrastro, costituito dalla documentazione da lui prodotta, ricevuta e raccolta nel corso della sua lunga attività svolta per circa un cinquantennio – dagli anni Quaranta alla metà degli anni Novanta del XX secolo – in ambito regionale e nazionale in quattro principali ambiti: scolastico, politico-amministrativo, culturale ed ecclesiale. Per tale motivo, per la sua evidente importanza relativamente alla storia della Basilicata di quell’arco temporale, l’Archivio è stato dichiarato di interesse storico ex art. 10, comma 3 d.lgs. 22 gen. 2004 n. 42, con decreto n. 1 del 21 ago. 2024 della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Basilicata.
La tipologia di materiale conservato è molto varia: dai discorsi politici o riguardanti i molti problemi della regione ai carteggi che riflettono il suo impegno per la nascita dell’Università in Basilicata; dalle carte legate alle varie vicende del governo regionale alle sue dimissioni del 1982; dagli appunti sugli incontri con le amministrazioni locali ai suoi viaggi di lavoro in Unione sovietica e in Israele; dalla difficile gestione del post terremoto 1980 alla corrispondenza con varie personalità del mondo politico o culturale; dalle sue ricerche storiche al suo assiduo impegno nella Chiesa locale. Un archivio insomma che rispecchia un importante pezzo di storia della Basilicata.
L’auspicio della famiglia è che questa iniziativa possa mettere in moto un processo virtuoso verso il recupero di altri archivi lucani riguardanti in modo particolare la storia della Dc in Basilicata.
La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Basilicata è impegnata nella tutela e nella valorizzazione, attraverso tutti gli strumenti di cui dispone, del prezioso patrimonio di archivi e biblioteche pubbliche e private della Basilicata, a partire dalla loro individuazione, azione che porta avanti, da sempre, con la massima determinazione.
Nelle prime quattro foto, dall'alto in basso e da sinistra a destra, Vincenzo Verrastro durante la sua attività politica.
A sinistra, lettera dell'ex premier dell'Unione Sovietica, Aleksej Nikolaevič Kosygin. A destra, Lettera dell'arcivescovo Augusto Bertazzoni.