- 2641 registri del Catasto rustico di Roma e provincia (1870-circa 1952), versato nel 1988 dall’Ufficio tecnico erariale, che andranno ad integrare la cartografia già digitalizzata (https://imagoarchiviodistatoroma.cultura.gov.it/progetto.html);
- catasti urbani o fabbricati (1875-1961), versati dagli uffici delle imposte dirette dei distretti di Albano, Civitavecchia, Frascati, Palestrina, Roma (con Bracciano e Castelnuovo di Porto), Tivoli e Velletri: oltre 3.000 registri, di cui 2051, con circa 500.000 partite, del solo Comune di Roma; mappe dei rioni e dell’Agro romano, piani particolareggiati del piano regolatore di Roma del 1931, 16.000 allegati di aggiornamento.
La digitalizzazione è occasione, per l’Archivio di Stato di Roma, di una verifica della conservazione e dell’ordinamento dei fondi, oltre che di integrazione di strumenti di corredo e guide alla ricerca.
Si prevede che circa 1.000.000 di risorse digitali sarà pubblicato entro il 2026 nella piattaforma dedicata al patrimonio culturale italiano. Il progetto risponde all’esigenza di accertare diritti reali e legittimità degli immobili, propria di cittadini, professionisti e pubbliche amministrazioni. Le informazioni raccolte nei catasti sono infatti necessarie per orientare le ricerche verso altre fonti, quali atti notarili, sentenze e pratiche edilizie. Sarà così valorizzata una fonte primaria e finora poco utilizzata degli assetti territoriali e dello sviluppo urbano di Roma, nonché delle dinamiche economiche e sociali della proprietà immobiliare.
Catasto urbano di Roma. Sviluppo del quartiere Prati (Piazza Cavour e adiacenze), 1890-1910 circa.