Dal Codice di Santa Marta conservato all'Archivio di Stato di Napoli, al "Liber Regualae" dell’ospedale romano di Santo Spirito in Sassia dell'Archivio di Stato di Roma, passando per il Codice araldico, detto “Teresiano”, dell’Archivio di Stato di Milano: sono solo alcuni dei preziosi tesori da riscoprire. Collezionisti ma anche semplici appassionati potranno così acquistare esemplari di pregio che oggi, pur conservati in condizioni ottimali, non sono accompagnati dalla trascrizione in caratteri correnti o sono privi della necessaria traduzione in italiano.
"Vogliamo valorizzare il patrimonio archivistico nazionale attraverso la diffusione dei tesori custoditi presso il pubblico più ampio” dichiara il Direttore generale, Antonio Tarasco, che attraverso una circolare ha proposto agli Istituti archivistici del MiC di inviare entro il 31 luglio le proposte, in numero non superiore a 10 "materiali" per sede, considerata l'eterogeneità dei documenti conservati. Le candidature saranno vagliate anche attraverso l'ausilio di una apposita commissione scientifica in via di definizione, per procedere poi a una selezione definitiva delle edizioni da stampare.